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Audi A4 allroad quattro – Teaser #3

Il pomeriggio primaverile con il primo caldo concilia le osservazioni sullo stile di Audi A4 allroad quattro. Il mio interlocutore è una persona competente come pochi altri, è un esperto di automobili ‘premium’, dei quattro marchi, Audi, BMW, Mercedes, Volvo, ed ha una visione del mercato automotive, diciamo, privilegiata. Insoma di ruote&pistoni ci capisce. La macchina, la allroad, è lì, davanti a noi, facile girarle intorno per raccontarla. Mi fa notare il dettaglio della linea di cintura. E’ continua, gira tutto intorno alla macchina senza alcuna soluzione né sbalzi così da generare uno stile essenziale, pulito. Privo di fronzoli. Molto, molto tedesco. E’ questo il successo di Audi? Si, uno degli elementi di successo. Lo stile, in Italia, è ai primi posti nelle motivazioni di acquisto. E lui lo sa bene. Quando compri un’Audi, di questo continiuamo a parlare, compri un’automobile con la certezza che il progettista ha pensato di costruire un’Audi in ogni dettaglio anche quelli più nascosti. E te ne accorgi quando apri il portellone, ad esempio. O quando scorri le dita sui materiali con cui è costruita. Finiture di lusso ma non solo in apparenza, qui c’è la sostanza. Guardi l’aria tra lo sportello e la carrozzeria? E’ minima, davvero di meno non si può fare. Guardi le plastiche che vestono all’esterno questa allroad? Ti accorgi che è tutto perfettamente raccordato. Le giunture dei vari pezzi di costruzione sono disegnate per offrire una immagine omogenea, senza interruzioni che possano spezzare la continuità dello stile, nessun elemento di disturbo visivo. Hai davanti agli occhi un’ottima rappresentazione della perfezione automobilistica. Capisci che nulla è lasciato al caso e che il contenimento dei costi di produzione (e progettazione) non è prioritario allo stile ed all’estetica. E’ voce importante, certo, ma non tirannica. Non trovi “l’arzigogolo” per mettere una pezza, accontentare il marketing ed il budget per lo sviluppo del prodotto, nello stesso tempo. E’ un prodotto che costa? Sì, ma quando lo compri sai che hai speso bene i soldi. E pare proprio che il mercato dia ragione ad Ingolstadt.

E il motore? Da quando la guido ne sono entusiasta. Però non sono presuntuoso, di quelli che dicono di capire tutto e non capiscono niente. Così ho ceduto il volante, per un giro del palazzo, ad un’altra persona ancora. Una persona che di motori, di quelli premium, ne capisce davvero.

In autostrada, oggi sulla A1 da Sud verso Nord, rifletto sulla elasticità di questo quattro cilindri. Se volessi guidare ‘tranquillo’ probabilmente farei tutto il viaggio in sesta. Rifletto proprio su quanto questi 177 cavalli e la conseguente coppia rendano bene. Hai sempre tutto a disposizione. Rallenti per il cretino che si sposta dalla corsia di marcia a quella di sorpasso senza segnalare ed all’ultimo momento? Bene, quando si è levato dalle p. non hai difficoltà a riprendere la velocità di crociera. Il tachimetro torna ai centotrenta anche senza scalare la marcia. Non senti incertezze. “Lui”, il motore, riprende senza esitazioni, sembra di avere una automobile con il cambio automatico.

Il fatto è che non voglio guidare per oltre quattrocento chilometri (andata) ed altri quattrocento (ritorno) tutti in sesta. Perché mi piace guidare, le curve mi ‘esaltano’ e mi piace pure questo cambio a sei marce di Audi A4 allroad quattro. Così faccio lavorare l’acceleratore. Il quattro cilindri è sempre pronto: ma è stupefacente la sua progressione. E’ identica a quella di un motore a benzina, lineare, costante, progressiva. Anche dopo i tremila senti che spinge. Non si ‘plafona’ come gli altri motori a gasolio. Lui continua a spingere fino alla zona rossa. Che è intorno ai cinquemila.

Con questi pensieri, dunque, concedo il volante. Ed il primo commento del mio amico – quello che macchine&motori (premium) ci capisce davvero – è un giudizio esattamente in linea con i miei pensieri ‘autostradali’. Allora, forse, di automobili capisco qualcosa anch’io!

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