IL DESIGN
We Are THE design.
Parafrasando un tag che uso spesso in questo periodo, Mazda potrebbe essere definita con quelle quattro parole.
Forse la cultura giapponese, forse il fascino dell’Oriente.
Non saprei.
Non che le altre case auto non abbiano cultura e storia del design ma per Mazda sento di poter affermare che c’è qualcosa in più.
L’Anima.
E poi come si fa a pensare, immaginare, in modo diverso, visto che il colore della CX-30 lo chiamano Soul Red Crystal.
Sì, quelli di Mazda, secondo me ci mettono l’anima, più degli altri.
Pronto ad essere confutato.
Se volete sapere di cavalli e pistoni, consumi ed emissioni, prezzi, della CX-30, potete cambiar canale.
Qui siano le immagini a raccontare Mazda CX-30, altrimenti a che serve la TV, c’è la radio, o no?
La CX-30 va bene, soprattutto coinvolge.
Del resto in quindici giorni di guida pensando alle foto ed alle immagini è rimasto poco tempo per soffermarsi alle prestazioni, ai consumi.
Al massimo ho notato a quanto siano comodi i sedili visto che senza orari di veglia e sonno se l’auto non è confortevole la foto (PAUSA) non esce.
Vogliamo dire, per virtù commerciale, dell’efficacia dell’aria condizionata per mitigare le prime onde di caldo di fine giugno quando sotto uno schioppo di Sole ti devi aggirare sul percorso del GP Fe Roma per cercare l’ultimo scatto prima del rientro a casa della rossa.