FCA NYSE

FCA NYSE - Sergio Marchionne

FCA NYSE – Sergio Marchionne

LA VOLONTÀ DI FARE DI FCA UN’AZIENDA INTERNAZIONALE AVEVA IL PASSAGGIO OBBLIGATO DELLA QUOTAZIONE IN BORSA FUORI DEI VECCHI CONFINI. DEBUTTO A NEW YORK PER CONVINCERE GLI INVESTITORI CHE FCA È UNA BUONA OPPORTUNITÀ SPECULATIVA. LA LINEA DI MARCHIONNE, NON SO PERCHÈ, RICORDA CERTE POLITICHE FINANZIARIE LONTANE DALL’AUTO E GIÀ IN PASSATO SPERIMENTATE. CON CESARE ROMITI.

di LUCA ROMANO – DURATA, 00’ 48” – IN TV CON DRIVELIFE DEL 25 OTTOBRE – Innegabile la capacità di fare business finanziario di Sergio Marchionne. Ha trovato, in giro per il mondo, i soldi per comprarsi Chrysler, ha convinto Obama ad aprire i cordoni della borsa, olandesi ed inglesi ad attivare particolari politiche fiscali per decentrare il polo automotive italiano. La quotazione a NewYork di FCA è il suggello a questa frenetica attività finanziaria. Appunto finanziaria. La domanda, in 35 secondi, è: “ma l’automobile? Quando tutti i marchi beneficeranno di nuovi, accattivanti modelli?”

Perché Volkswagen e le altre major automotive si ostinano a far automobili come mission d’azienda e poi attività finanziaria? Garantendo così occupazione, salari adeguati e premi di produzione. Invece di smantellamenti e cassa integrazione?

Interrogativi nel vuoto, Marchionne non risponde, se la domanda non gli piace.

Saranno i mercati a rispondere.

Probabilmente con le casse di FCA piene e l’Italia senza più l’automotive.

 

 

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