DRIVELIFE EDIZIONE NOVEMBRE 29

TOYOTA MIRAI – 01’37” – AUDI A7 h-tron – 01’04” – MINI CITYSURFER – 00’43” – BMW X6 DynamoCamp – 01’51” – CADILLAC ATS VSeries – 01’00” – MAZDA CX3 – 00’58” – SUZUKI CELERIO – 01’28” – LEXUS RC F – 00’54” – CHRYSLER 300 – 00’50”

TOYOTA MIRAI

TOYOTA MIRAI

TOYOTA MIRAI

RITORNANO DI MODA LE FUEL CELL? L’IDROGENO SEMBRA AVER SEDOTTO L’AUTO, GRAZIE A NUOVE TECNOLOGIE NON DISPONIBILI NEL SECOLO SCORSO, E L’AUTO IBRIDA COSÌ COME LA CONOSCIAMO ORA POTREBBE INVECCHIARE CON RAPIDITÀ

di LUCA ROMANO – DURATA, 01’ 37” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE 

Fuel Cell. Due paroline che in queste ultime settimane sono alla ribalta nel mondo automotive. Ho la sensazione che ad un tratto l’industria dell’auto abbia deciso di voltar pagina. Forse sarà l’effetto mediatico che giunge dal salone di Los Angeles. Però ho l’idea, una sensazione di fondo, ancora impalpabile, che quelle due paroline ridimensioneranno in modo sostanziale la presenza delle vetture ibride e quelle elettriche. Per lo meno così come le conosciamo ora, in una simbiosi di motore termico, petrolio, ed elettrico.

A favore, appunto, delle due parole: fuel cell. Ovvero celle di combustibile: l’idrogeno che nelle celle produce energia per l’alimentazione di un motore elettrico. Insomma al posto del vecchio motore che brucia petrolio, ed inquina, qui c’è l’idrogeno che quando brucia non inquina.

Ho sentito parlare di fuel cell sin dai tempi della Mercedes Classe A, la prima, la vera. Stoccarda presentò un prototipo con le celle di combustibile. Storia del secolo scorso. Poi BMW, con la Serie 7 esplorò, anche lei, i territori dell’idrogeno. Precorritrice, ma come tutti quelli che anticipano fatti, costumi… incompresa.

Anche perché, diciamola tutta, la politica non era al passo – ieri come oggi – dell’industria.

Auto ad idrogeno sì, ma infrastrutture insufficienti per garantire autonomia sufficiente, e quindi mobilità adeguata. Sembrava quasi dimenticato l’idrogeno.

Ad un tratto ecco qui: è Toyota Mirai.

Certo ancora se ne costruiscono poche, ma tre, quattro anni or sono, anche le ibride prodotte si contavano sulle dita di una, due, mani.

Toyota, con Mirai, annuncia che l’auto avrà una produzione di un centinaio di vetture all’anno e sarà in vendita dal prossimo Settembre 2015 – in alcuni mercati (evoluti) europei: Gran Bretagna, Germania, Danimarca. Poi altri se ne aggiungeranno. Al prezzo dichiarato di 66mila euro. Più tasse (furbetti…) in Germania.

La Mirai è costruita in Giappone presso lo stabilimento di Motomachi Plant.

Cerchiamo di essere divulgativi, non entro nella descrizione dei principi di funzionamento delle celle di combustibile, le fuel cell, ma vado al sodo, a quello che interessa un automobilista che per qualche motivo abbia il desiderio, o la necessità, di comprare un’auto ad idrogeno. Tempo di rifornimento, tre minuti. Emissioni, uguale a zero. Autonomia simile a quella di un’automobile con motore tradizionale. Ma prestazioni, in sintesi dinamica di marcia, superiore grazie alle diverse distribuzioni dei pesi, delle masse in gioco, e del motore elettrico che in accelerazione, con la funzione boost, spinge… E queste immagini lo hanno raccontato ancor meglio delle mie parole.

Lui è Akio Toyoda.

 

AUDI A7 h-tron

AUDI A7 h-tron

AUDI A7 h-tron

SOLO POCHE GOCCE D’ACQUA SONO IL RISULTATO DELLA COMBUSTIONE NELLE FUEL CELL. ZERO IMPATTO AMBIENTALE, AL NETTO* DELLA MARCIA SU STRADA, AUTONOMIA ADEGUATA E PRESTAZIONI, PER AUDI, COME UNA SPORTIVA “TERMICA”

*Il processo industriale di costruzione, tutti i processi accessori alla marcia su strada di un veicolo, non sono contemplati da costruttori ed enti di controllo nelle dichiarazioni di “emissioni zero”. Nel senso: se in auto accendo l’aria condizionata… forse non è CO2 e non rientra nei parametri di controllo delle emissioni, ma sempre emissioni ci sono… ERGO, la affermazione “emissioni zero” è molto, molto, teorica.

Redazione – DURATA, 01’ 04” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Audi sintetizza ancora meglio i vantaggi della prossima A7 fuel cell: 500 chilometri di autonomia. Con solo qualche goccia d’acqua come emissione allo scarico, insomma, un po’ come in inverno dallo scappamento insieme ai fumi velenosi cade a terra qualche goccia di acqua. In questo caso… solo acqua, niente fumi.

Due motori elettrici, uno alimentato dalle fuel cell con una batteria ed un altro di supporto per garantire quei 230 cavalli che fanno della Audi A7 una vera Audi, trazione integrale e tre modalità di funzionamento.

Quella con le fuel cell per una bassa e media richiesta di potenza, boost per una guida più dinamica grazie alla alimentazione combinata di fuel cell e batteria e una di recupero ed immagazzinaggio della energia durante i momenti di frenata.

 

MINI CITYSURFER

MINI CITYSURFER

MINI CITYSURFER

MASSIMO DIVERTIMENTO E MINIMO SPAZIO. UNA GRANDE IDEA PER NON RINUNCIARE ALLA MINI QUANDO RIMANE NEL PARCHEGGIO ED AFFRONTARE IL TRAFFICO METROPOLITANO CON UN’AGILITÀ SENZA PARI: UN’ALTRA IDEA PER SCONFIGGERE LA SCLEROSI DELLA MOBILITÀ

Redazione – DURATA, 00’ 43” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Questa non è una provocazione di MINI, è una logica forse poco adatta alle nostre metropoli, più per una questione di abitudine e conformismo, che per effettiva distanza dalla realtà.

Più o meno funziona così. Guidi la MINI fino in centro, apri il bagagliaio, prendi il CitySurfer che è azionato da un motore elettrico e vai. Dove vuoi, ignorando il traffico. E’ divertimento di guida su uno spazio minino, meno di MINI ma estremamente MINI. Bello no?

 

 

BMW X6 @DYNAMO CAMP

BMW X6 ©Alberto Novelli

BMW X6 ©Alberto Novelli

INSOSPETTABILE, L’ITALIA È IL QUARTO MERCATO PER BMW X6. NE SONO STATE VENDUTE SEDICIMILA DA QUANDO È STATO COMMERCIALIZZATA. LA NUOVA VERSIONE, IN RETE DALLA PROSSIMA SETTIMANA, MIGLIORA TUTTE LE QUALITÀ DI UN’AUTOMOBILE ECCELLENTE MA CON UN VALORE IN PIÙ, LO STILE CHE PERDE LA SFACCIATA AGGRESSIVITÀ ORA POCO CONSONA ALLA SITUAZIONE DI CRISI CHE SEMBRA AVER INVESTITO ANCHE LE FASCE ALTE DELLA CLIENTELA. E CON LA DINAMICA DI MARCIA DI SEMPRE: STREPITOSA. SUL NOSTRO MERCATO SARANNO FAVORITE LE VERSIONI CON MOTORE DIESEL. E CHE DIESEL!

di LUCA ROMANO – DURATA, 01’ 51” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

SUV, generica definizione per identificare una tipologia di automobili è stata da qualcuno in BMW, interpretata, estesa e completata – in modo geniale, direi – con i due acronimi SAV e SAC. Sport Activity Vehicle e Sport Activity Coupé. Geniale per quelle tre lettere di ciascuna sigla descrivono in modo preciso cosa sono le due BMW. SAV è la X5 e SAC la X6.

Che dalla prossima settimana, con un prezzo di partenza di poco superiore ai settantamila euro è disponibile nella nuova versione 2015.

In apparenza simile, in realtà completamente nuova. Ora più understatement, più gentile, meno ostentatrice di muscoli e quattrini del proprietario. Insomma si rivolgerà ad un target diverso dai calciatori.

Il nuovo design l’ha resa meno sfacciata, il frontale – ancora molto presente – raccoglie la nuova identità del viso di famiglia. I fari si allungano fino al doppio rene e le due ampie prese d’aria per il miglioramento dei flussi aerodinamici sulle ruote anteriori le assicurano, ancora, quel tanto di sportività che ti fa ricordare d’essere al volante di una delle più performanti automobili costruite con il marchio dell’elica. A questo proposito, la potenza, giova sottolineare che sarà in vendita, nei primi mesi del 2015, la versione “M” della X6 capace di 575 cavalli, seconda solo alla M5 Anniversary che è la BMW più potente con 591 cavalli.

In Italia la gamma, pur offrendo un interessante gamma di motori benzina, strizza l’occhio a quelli diesel. Modello di ingresso la X6 xDrive30d, alla quale s’affianca la X6 xDrive40d e la X6M50d. Prezzi, per la gamma diesel, fino a 98.950 euro. Tre livelli d’allestimento, standard (si fa per dire: ha tutto) e poi Extravagance ed M Sport. La X6 M costerà, al vertice dei prezzi, 128.500 euro. Un dato per chiudere la clip. In Italia, dall’ingresso sul mercato, sono state vendute quasi sedicimila X6. L’Italia è il quarto mercato, dopo Cina, Stati Uniti e Germania.

 

CADILLAC ATS VSeries

CADILLAC ATS-V COUPÉ

CADILLAC ATS-V COUPÉ

DAL 1902 SINONIMO DI AUTO DI LUSSO CADILLAC PROPONE NELLA SUA GAMMA DI MODELLI LE VERSIONI SUPERSPORTIVE CAPACI DI INTERESSARE ANCHE I CLIENTI PIÙ ESIGENTI ED ALLA RICERCA DI UNA QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI PREMIUM. LA ATS VSeries È L’AUTOMOBILE PER LORO, GENEROSA NELLA POTENZA E CON LO STATUS DELLA ESCLUSIVITÀ AMERICANA 

Redazione – DURATA, 01’ 00” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Potenza e prestazioni in Cadillac sono firmate con la lettera “V”. E con la nuova serie, in arrivo negli States in primavera, i clienti ne avranno in abbondanza. 455 cavalli, 603 newton metri di coppia, un’accelerazione compiuta in 3 e sei con una velocità massima di 299 Km/h.

E’ la nuova ATS-V Series con cambio automatico otto marce e launch control. Trazione posteriore, carrozzeria con due o quattro porte, comunque leggerissima per la miglior dinamica di marcia, dispone perfino di un registratore “Performance Data Recorder” per riprese video in formato HD con dati in sovrimpressione per la condivisione delle proprie performance, su strada o in pista, attraverso i social network.

L’esperienza decennale di costruzione della V-Series e l’impegno sportivo del programma corse hanno consentito di progettare una vettura “pronto corsa”. Esce dalla concessionaria ed entra in pista. Il connubio della nuova struttura con il pneumatico Pilot Super Sport con battistrada tri-compound sviluppato proprio per ATS garantisce performance di grande rilievo, da immortalare con il registratore di bordo!

 

MAZDA CX-3

MAZDA CX-3

MAZDA CX-3

I SUV COMPATTI SONO L’ELDORADO DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE IN QUESTO MOMENTO. NON ESSERCI VUOL DIRE PERDERE SIGNIFICATIVE QUOTE DI MERCATO. ANCHE MAZDA ENTRA NEL SEGMENTO CON UN MODELLO CHE, VISTO LO STILE, ATTRARRÀ LE SCELTE DEI CLIENTI CHE VORRANNO SOTTOLINEARE LA DISTANZA DAI FENOMENI DI MASSA. IN VENDITA DAL PROSSIMO ANNO, IN GIAPPONE IN PRIMAVERA, POI IN EUROPA

di NICOLETTA TRIGGIANI – DURATA, 00’ 58” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Con i SUV ci sanno fare. E insistono. Anche perché le statistiche di mercato raccontano che è l’unico tipo di automobile ancora capace di sedurre i clienti ed indurli a tirar fuori i quattrini per l’acquisto. L’offerta attuale di CX-7 e CX-5 presto sarà completata da CX-3, un compatto presentato in questi giorni in occasione del Salone di Los Angeles.

In Europa arriverà con un’offerta di tre motori, un due litri benzina con due livelli di potenza ed un motore a gasolio di uno-virgola-cinque litri. Tecnologie SKY-Active, come di prassi, accompagnano anche il nuovo modello che dispone della trazione quattro-per-due e quattro-per quattro. Il design, ancora una volta espressione del concetto KODO, Soul of Motion, identifica la forte appartenenza alla nuova famiglia di modelli Mazda.

 

SUZUKI CELERIO

SUZUKI CELERIO

SUZUKI CELERIO

CINQUE POSTI, POSIZIONE DI GUIDA ALTA, GRANDE BAGAGLIAIO, SICUREZZA E CONSUMI CONTENUTI. SUZUKI CELERIO SFIDA IL MERCATO DELLE PICCOLISSIME CITTADINE VALORIZZANDO IL NUOVO DESIGN

di NICOLETTA TRIGGIANI – DURATA, 01’ 28” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Molto simpatica questa clip di lancio della nuova Suzuki Celerio. Divertente l’idea.

Ma le vetture strette ed alte non mi sono mai piaciute, sono le macchine col soppalco, come le ho sempre chiamate. Un po’ frigoriferi su quattro ruote. E la storia di certi modelli compatti, spesso frutto di sinergie industriali tra gruppi automotive, ne annovera non pochi. Marchi europei e giapponesi hanno brillato in questo esercizio produttivo.

Suzuki ne ha avute a listino qualcuna anche di buon successo commerciale. Ma che non brillava per stile. Fino a che non hanno deciso di voltare pagina e finalmente ne hanno costruita una che, mantenendo dimensioni cittadine, è riuscita a riequilibrare le proporzioni.

Si chiama Suzuki Celerio. Se il design della fiancata non racconta proprio nulla di nuovo, diverso è il discorso del frontale, ora più elegante grazie ad un’ampia griglia di raccordo, al vivo, tra i due gruppi ottici. A cosa serva lo spazio sopra la testa un giorno, forse, un progettista me lo spiegherà. Visto che tra l’altro aumenta la sezione frontale e la resistenza aerodinamica penalizzando così i consumi di carburante.

Comunque: ecco una scheda di Celerio. Meno di quattro metri ma con un bagagliaio fino a 254 litri di capienza, posto per cinque persone, sedili reclinabili in 60/40. Motore tre cilindri, un litro, 68 CV e rispondente ad Euro6. Cambio robotizzato, emissioni a 84 grammi di CO2 per chilometro, grazie anche al sistema Start&Stop. Consumi, ma dichiarati, fino a 27 chilometri con un litro. Disponibile in cinque colori con tre allestimenti. Velocità massima 150 Km/h e zero cento in 14 secondi.

 

LEXUS RC F

LEXUS RC F

LEXUS RC F

SENZA DUBBIO QUESTA LEXUS FA GIRAR LA TESTA. AVREI PREFERITO UN’AUTOMOBILE COSÌ CON IL MARCHIO TOYOTA PERCHÈ SONO ANCORA VIVI I RICORDI DELLA SUPRA E DEL SUO ALETTONE NELLO SPECCHIETTO RETROVISORE MENTRE LA STRADA DIETRO DI ME DIVENTA SEMPRE PIÙ PICCOLA E STRETTA. AVREBBE FATTO CONCORRENZA ALLA M4 ANCHE SENZA IL BLASONE DEL MARCHIO DI LUSSO, SENZA ESSERE COSÌ FIGHETTA. LA SUPRA NON LO ERA!

di FEDERICO DI LERNIA – DURATA, 00’ 54” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Il ruolo è di quelli importanti. Soprattutto perché deve far breccia nel cuore, indurito, dei cultori della Supra. E’ inutile disquisire sul marchio. Quale che sia il brand quello che “certi” appassionati d’auto giapponese vogliono, ancora insoddisfatti, è l’erede della Supra. Che si chiami Toyota (meglio) o Lexus (brand per fighetti) poca importanza potrebbe avere… se le doti e lo stile fossero quelle capaci di smuovere l’adrenalina. Be’ eccola qui. Il brand non mi entusiasma ma lo stile c’è. Bellissima. La tecnica anche: motore V8. La mission è perfetta. Oltraggiare le M di Monaco. Perfetta. L’erede della Supra. Svelata a Ginevra e vista a Parigi, in vendita in Europa da questo autunno, prezzo allineato per competere con M4. Potenza del V8, cinque litri, di 477 cavalli, coppia di 530 newton metri e prestazioni che renderanno onore al V10 dal quale deriva, quello della LF-A, indimenticabile gioiello dell’industria giapponese.

 

CHRYSLER 300

CHRYSLER 300

CHRYSLER 300

SESSANTA ANNI DA FESTEGGIARE, ECCO IL MODELLO CELEBRATIVO. LA NUOVA CHRYSLER 300 ARRIVERÀ – PRIMA O POI – ANCHE IN EUROPA. È BEST IN CLASS IN TUTTO. IN EUROPA SE LA DOVRÀ VEDERE CON I MARCHI PREMIUM CONSOLIDATI

Redazione – DURATA, 00’ 50” 

IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE

Best-in-class, best-in-class… ancora best in class…
Con enfasi è sottolineato il valore dei motori, per economia dei consumi, autonomia, potenza e coppia erogate

Il meglio della ingegneria automobilistica americana per la nuova Chrysler 300 modello 2015… che – inevitabile – arriverà anche in Italia, magari anche con un altro marchio.
Lo stile della nuova superberlina con la faccia da “Chrysler”, sottolineata da una nuova presa d’aria e dai fari con luci led, sarà equipaggiato con i motori V6 Pentastar, 300 cavalli, e V8-HEMI, 363 cavalli e 5,7 litri di cilindrata. Quest’ultimo capace del funzionamento con soli quattro cilindri per garantire consumi più bassi.

A bordo, insieme al nuovo touchscreen di quasi nove pollici con la connessione hot-spot wi-fi, c’è l’italiana Poltrona Frau per gli arredi delle versioni più premium, quelle celebrative dei sessanta anni di storia del modello.

Tutto ad un prezzo identico, negli Stati Uniti, a quello del precedente modello. Sarà così anche in Europa?

 

 

 

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