RENAULT TWIN’RUN

L’EREDE

Renault paga il suo tributo alla storia delle compatte supersportive e presenta, in occasione del Gran Premio di Monaco (domani a Montecarlo) la Twin’Run. Erede di una tradizione di grande spessore che ha celebrato sulle strade europee il DNA parigino.

DNA mai dimenticato e mai sopito, neppure dalle crisi di mercato e della economia mondiale. Insomma, a Parigi – come a Maranello – nello sport ci hanno sempre creduto.

Twin’Run è la nipote di Renault 5 Turbo e della Clio V6. Chi le ha guidate (io sì) capisce subito di cosa stiamo scrivendo e cosa Renault abbia voluto dire con questa ultima concept.  Un DNA pistaiolo/stradale che dovrebbe indicare una nuova classe di compatte francesi.

Un DNA che lascia intendere lo sviluppo di una nuova categoria di automobili, con motori sì performanti ma con varianti adatte ad una sua mission cittadina, per il contenimento delle emissioni e dei consumi, e che sarà lanciata nei prossimi anni, a partire dal 2014.

Twin’Run disegnata sotto la direzione di Axel Breun (capo delle concept car design di Renault) è una vera automobile da corsa. E’ sviluppata e costruita in collaborazione con la Tork Engineering / Poclain Vehicules, la firma francese per le realizzazioni di telai per le competizioni. Il telaio è una combinazione di materiali compositi e struttura tubolare in acciaio. Il motore è un “mid-engine” derivato dal progetto dei propulsori per la Megane Trophy, ossia montato in posizione centrale-longitudinale.

Il motore per posizionamento strutturale e cilindrata è la esatta re-interpretazione delle Renault 5 Turbo e della Clio V6, anch’esse distinte dalla produzione normale per le generose cilindrate ed il montaggio centrale.

Si tratta di un V6, con angolo di 60 gradi, di 3.498 centimetri cubi capace di sviluppare la potenza di 320 cavalli a 6.800 giri per minuto con una coppia di 380 Newton metri a 4.850 giri/min. Massimo regime a 7.500.

Trasmissione alle ruote posteriori e cambio a sei marce sequenziale e differenziale a slittamento limitato. Peso di 950 Kg.

La Twin’Run è ‘compattissima’, solo tre metri e sessanta per uno e settanta, alta uno e quarantatre. Le differenze dimensionali con la 5 Turbo sono ridotte a pochi centimetri più generosa la Clio V6, alla quale ruba quasi venti centimetri sulla lunghezza. Infatti seppur ambita la V6 non ha mai eguagliato la 5 Turbo proprio per le sue doti ‘autostradali’ invece che corsaiole. Nonostante un intervento ‘chirurgico’ sull’assetto ad opera di Tom Walkinshaw…

Jean Ragnotti – uno che di sportive francesi ha una certa esperienza – dopo averla guidata ha fatto sapere che è una macchina con un forte pedigree, molto facile da controllare e che puoi subito instaurare il feeling che c’è sempre con una automobile da corsa.

Renault Twin'Run
Renault Twin’Run

 

 

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