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DRESSCODE: DS STORE ROMA

 

NicTriggiani-DressCode copiaRoma è un’altra città dove acquistare una DS diventa un’esperienza diversa per comprare l’automobile, non si entra in concessionaria ma in un atelier dove la scelta è per un prodotto del lusso francese tailored made


di NICTRIGGIANI
DURATA, 04’ 30”
IN TV CON DRIVELIFE DEL 27 FEBBRAIO 2016

Ds, un’automobile iconica nata sessanta anni fa, oggi diventata brand rappresentativo di un certo lusso alla francese. Un po’ snob, fuori dal coro delle solite note, anticonformista e al contempo innovativa, tecnologicamente all’avanguardia, sempre alla ricerca dell’eccellenza, super personalizzata, ricordiamo le otto ore di lavoro artigianale per ogni automobile e sotto l’elegante vestito anche sportiva.

Adatta anche ad un pubblico un po’ blasé, che vuole essere diverso e sa scegliere qualcosa di unico. Così esclusivo da avere il suo Store dedicato, oggi anche in Italia, a Milano e Roma.

Un luogo in cui anche la scelta dell’automobile diventa un’esperienza impareggiabile come quella in un atelier, qui con il design inconfondibilmente DS.

Ds Store è già un successo, le sue 230 boutique nel mondo e i numeri, ce lo raccontano, sono già oltre 600mila i clienti che hanno scelto l’auto francese tailored made.

“DS, nel nome il significato del successo della più giovane marca automobilistica. Le due lettere sono l’acronimo di “de-esse” che letto d’un fiato, in francese, suonava come déesse, che significa “dea”, ma che è anche una sigla che sta per Désirée Spéciale. Entrambi i significati stanno comunque a sottolineare l’immagine di eccellenza ed unicità che la Casa volle dare alla sua ammiraglia”.

Alla progettazione della nobile vettura hanno partecipato anche talenti italiani. Tra tutti il nome celebre di Flaminio Bertoni, è suo il design, mentre è meno noto quello di Walter Becchia che, dal 1941, partecipò allo sviluppo tecnico della DS, lasciando Talbot, una marca ora solo nei libri di storia.

La produzione della DS, quasi mezzo milione di esemplari per la sola berlina, è terminata nel 1975. La DS è stata costruita anche nelle versioni break, familiare, e cabriolet: una delle più belle scoperte della storia dell’automobile. Una dea.

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In TV con drivelife del 27 Febbraio

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DRESSCODE: PEUGEOT 308

PEUGEOT 308 ©lucaromano

NicTriggiani-DressCode copiaPEUGEOT 308
Una nuova interpretazione della plancia con il quadro strumenti sospeso dopo il debutto con la 208. Qui ancora più bella perché diverso il design, più teso e con linee e forme davvero minimaliste che lasciano correre l’occhio verso la palpebra appena sopra il volante. Massima concentrazione sulla strada.

(luca romano ha scippato il volante alla NicTriggiani…) – E’ la 308, declinata anche nella versione station wagon e in quella più sportiva GT. Tutte e due già note, siamo in attesa del test della GT, dalla sigla promette qualcosa in più rispetto alle “normali”. Allora vien da chiedersi cosa avrà tanto di più per giustificare la sigla sportiveggiante visto che questa berlina “normale” ha già parecchio di suo… eravamo entusiasti per il test della wagon ci siamo trovati tra le mani una bella primadonna in occasione di un veloce trasferimento lungo la A1, autostrada per eccellenza sia per il casino che per la morfologia del percorso che a interminabili noiosi allunghi (da Milano a Bologna) sorvegliati dal boia Tutor fa seguire il misto stretto del tratto appenninico tra Bologna e Firenze e si conclude con il misto veloce da Firenze a Roma.
Il giorno della settimana, giovedì, statisticamente più favorevole ai veloci trasferimenti (per me…) e la tarda, tardissima, ora di partenza mi hanno fatto trovare l’autostrada con il grande assente: il traffico. Perfetto, pochi camion, automobili “zero”. Forse c’era qualche partita di pallone in TV, io non sono informato in merito. Fatto è che mi sono goduto tre cose: la cioccolata che accompagna, la notte serena con il meteo favorevole e la 308. E come tutte le primedonne va trattata con i guanti altrimenti si stranisce. Macchina viva, molto reattiva al tocco di sterzo e di acceleratore. Sarà pure un tre cilindri ma questi centotrentacavalli sembrano quelli di un’altro tipo di auto/motore. Insomma nessun rimpianto. La figata è la posizione Sport: cambia il colore del quadro strumenti, ora rosso, cambia la grafica, diverse le informazioni tra i due strumenti circolari, le lancette del tachimetro e del contagiri ruotano in senso contrario tra loro, così velocità massima e massimo numero di giri convergono al centro della strumentazione. Diversa la sonorità che arriva nell’abitacolo e diversa, infine, la risposta all’acceleratore. Ancora più rapido nella ripresa il tre cilindri sfodera una bella grinta quella ci vuole per le curve in salita da Bologna verso il valico. Il “giochino” è sempre quello: anche se vai velocissimo i movimenti di sterzo ed acceleratore li devi compiere come tu fossi al rallentatore. Un po’ di anticipo di sterzo quando arriva la curva, lei si “appoggia” compostamente, un pelo di gas in meno, il muso accenna un movimento verso il basso (il freno in Appennino non serve quasi mai, a qualunque andatura… provare per credere), il baricentro si sposta un pochino verso l’esterno e la 308 si infila in curva in traiettoria perfetta. Certo che senti un po’ il posteriore scaricare l’interno, ma fa parte del divertimento. Altrimenti in auto che ci vai a fare? Per spostarti da A a B? Non la puoi considerare, l’auto – qualunque sia – un mezzo di mobilità. Almeno non alle due di notte e con i generi di conforto che ti accompagnano verso casa in una notte fantastica di tanti chilometri, divertimento, musica a palla e tanta, tanta sicurezza. Perchè eccedere con qualche chilometro l’ora in più si può ma sempre con arti e cervello collegati. Mai far cazzate al volante. L’auto si trasforma in un’arma con il colpo in canna.

(lr)

PEUGEOT 308 ©lucaromano
PEUGEOT 308 ©lucaromano

DRESSCODE: LANDROVER DISCOVERY SPORT

L’archetipo dell’offroad in realtà è un mutante, nel senso che alle indiscusse doti di leadership nella marcia offroad la nuova Discovery Sport affianca un confort di marcia su strada impareggiabile e tipico delle berline inglesi di lusso, con il vantaggio di un abitacolo cinque-più-due e con la disponibilità della versione FWD, front wheel drive

LAND ROVER DISCOVERY SPORT
LAND ROVER DISCOVERY SPORT

L’archetipo dell’offroad 

NicTriggiani-DressCode copiadi NicTriggiani – San Martino di Castrozza – Pensi LandRover ed immagini lo sport, terre sconfinate e paesaggi impervi. L’eccellenza, la vita sportiva, dallo sci al surf. Con quel tocco in più di stile British, di classe, che la contraddistingue dalle solite “altre”. Oggi il modello che per più di venticinque anni ha nutrito i nostri sogni d’avventura ha una nuova brand strategy.

… video intervista… in post produzione, online il 28 Marzo con drivelife.

Assodata dunque l’appartenenza alla nuova famiglia Leisure vediamo con brevità quali siano le principali caratteristiche della Discovery Sport. Sette posti, unica nel segmento, flessibilità degli spazi, connettività, grande bagagliaio. Motori potenti ed eccellenti prestazioni ma con bassi consumi e contenute emissioni.

Inalterate dal 1948 le straordinarie doti di marcia in fuoristrada, qui c’è ancora tutto il DNA insieme ad una grande guidabilità. Lunghe percorrenze nel confort e nella classe inglese e poi… volante a destra – o sinistra – ed affronti l’avventura lasciandoti alle spalle il levigato asfalto. Per chi non vuole “avventurarsi nell’avventura” c’è anche la versione due ruote motrici.