QUELL’ARANCIONE LI’ MI DICE CHE E’ UNA SPECIE VELENOSA

In natura, animali, pesci e piante,
mettono in evidenza la loro pericolosità con colori sgargianti.

Come questa Audi, piccola ma pungente.

Redazione – (lr, photo lucaromano)


“I due fari tondi e piccoli con quella lunga palpebra di led in basso mi dicono che l’automobile ora nello specchietto è un’Audi. Poi scoprirò che si tratta di una A6 Avant. Per ora ‘lui’ ‘sta dietro. E da come guida capisco che non gradisce vedere il mio rotondo posteriore davanti al suo naso. Ho già capito che si tratta di una storia di piede e non di automobile. Insomma il solito ‘duello’. Con un protagonista, l’Audi Q3 che sto guidando, nettamente inferiore alla A6 Avant 3.0 quattro… ma appunto è una questione di uomini e non di mezzi…”

Guidare senza accorgersi del quadro circostante è un errore che può portare a conseguenze spiacevoli. Guidare dovrebbe far rima con psicologia, utile, spesso, per capire con chi si divide la strada. L’esperienza, ma soprattutto l’intuito, sono fondamentali. Il mio intuito suggerisce che il tipo che è dietro è uno di quelli che attraverso l’automobile magnificano ed incensano la propria personalità. Guida una premium ma da un paio di manovre fatte ho capito che, lui, non ha consapevolezza dell’auto che conduce e che è uno che non sa guidare. Forza l’andatura solo sul dritto e accelera e decelera come un elastico. Impaziente di sorpassare, si sposta in continuazione da ‘tutto a sinistra’ al centro della carreggiata. E’ impaziente, non vuole essere secondo a nessuno. Ha un’Audi! Perbacco. Non ha lampeggiato solo perché (azzardo) la macchina che lo precede è un’altra Audi. Non mi piace questa gente, arrogante solo perché guida una premium con tanta cavalleria e pretende la strada in virtù del mezzo, esternazione del conto corrente bancario. Mi piace guidare, la strada è libera, non c’è traffico. Non ho intenzione di cedere il passo. Curve e cuore sono dalla mia parte. La mia è una andatura costante, naturalmente nei limiti del Codice della Strada, di conseguenza quando ci sono le curve non rallento. Conosco strade e mezzi e tengo il destro sempre giù. Quattro curve ed al tizio passa la voglia di fare lo sciocco. Lo perdo nello specchietto. Ha rinunciato. E’ una storia di uomini, ne ha trovato uno più bravo di lui. Quanti ne ho trovati io! Più bravi di me, ovvio.

Forse è meglio scrivere di mezzi invece che di condotta al volante. Il mezzo, in questo caso un’automobile. Appartiene al mondo premium, quell’universo di automobili che non puoi definire macchine. Queste, le automobili, sono un’altra cosa.

La Q3 in prova è una ‘quattro’ con il due litri dpf, cambio automatico S-tronic (sette rapporti), 177CV e di un bel colore Arancio Samoa metallizzato. Non c’è che dire, è appariscente, si fa notare.

Nella, lunghissima, lista degli accessori che la equipaggiano è doveroso segnalare che questa automobile è dotata di Adaptive Light, dell’assetto con regolazione degli ammortizzatori, dell’assistente perimetrale al parcheggio, dell’impianto audio Bose, dei sedili elettrici, dei rivestimenti in Alcantara… Il prezzo è di 00.000 euro. Non è poco ma considerando la somma degli accessori e della dinamica di marcia che è capace di esprimere, è un valore meritato.

E’ una premium, ossia un’automobile che offre contenuti e dinamica di alto livello. E’ un’automobile che riserva al driver sensazioni ed emozioni (anche di possesso) che altre ‘macchine’ non possono offrire. Infatti le paghi poco.

A tutto vantaggio della dinamica di marcia, questa Q3 è equipaggiata con pneumatici 235/50 su cerchi a cinque razze, semi lucidi, della misura 18 pollici. E’, perciò, ben piantata sull’asfalto.

Una volta capito come funziona la questione del baricentro diverso, è un ‘suv’, dire che questa Q3 è divertente è poca cosa. Il segreto è lo stesso, quello di sempre. Entrare piano, farla “appoggiare” tenendo il motore in coppia e poi giù. Traiettoria perfetta, rollio minimo e gran confort. Con la soddisfazione che si dipinge sul viso guardando lo specchietto retrovisore.

177 cavalli potrebbero sembrare pochi, la Q3 in ordine di marcia pesa meno di 1.500 kg grazie al largo uso di leghe leggere (ad esempio il portellone) ed acciai speciali ad alta resistenza, ma su strada premendo a fondo l’acceleratore ti accorgi che la dotazione del Quinto Cavalleria è più che soddisfacente.

Audi dichiara 212 km/h di velocità massima ed una accelerazione da zero a cento compiuta in, più o meno, otto secondi (8,2). Sempre a proposito di numeri ecco la triade del consumo: 7,0/5,3/5,9. Ovvero, ciclo urbano, extraurbano e combinato. Con emissioni di 159 grammi di CO2 per chilometro. Secondo le specifiche di Euro5.  Dinamica di marcia e confort sono due cose che non vanno molto d’accordo.

Se vuoi il confort devi accettare rolli e beccheggi quando chiedi tutta la potenza al motore, non è l’ideale se hai fretta. Se vuoi un assetto che privilegi le prestazioni dinamiche sei obbligato al compromesso con il fondo stradale. Lo senti tutto, comprese le buche che Anas e municipalità varie trascurano di sistemare.

In Audi hanno risolto la questione con semplicità, si fa per dire… si chiama ‘Audi drive select’, è un sistema che interagisce con motore e sospensioni per rendere la marcia sempre confortevole e sportiva. Attraverso un selettore è possibile scegliere tra quattro diversi ‘assetti’ di marcia: comfort, auto, dynamic ed efficiency. L’Audi drive select, in presenza degli equipaggiamenti S-tronic, adaptive light e adaptive cruise control interagisce con questi; cioè regola il rapporto del cambio, le luci e l’acceleratore elettronico. Può, nel caso della marcia ‘efficiency’ influire anche sul funzionamento del condizionatore. Operazioni finalizzate alla riduzione del consumo e delle emissioni. Ecco perché la triade (consumi) poc’anzi citata ha valori così bassi. Nonostante cilindrata, pesi e masse di questa compatta Audi.

Impegni professionali, viabilità cittadina e la variabilità dell’umore mi hanno permesso di ‘giocare’ spesso con l’Audi drive select. La selezione attraverso un pulsante è visualizzata sul display della strumentazione. L’effetto è immediato. La Q3 in prova ha tutti i dispositivi, cambio S-tronic… etc, per cui il passaggio da una modalità di guida all’altra è immediatamente percepito. In confort non sento più la ruvidità dell’asfalto ed il regime di cambio marcia del motore è più basso. In dynamic l’irrigidimento delle sospensioni è istantaneo così come la sensibilità del volante. La Q3 cambia carattere in modo repentino, proprio come me: forse per questo mi ci sono affezionato. Impostando la modalità efficiency tutto sembra andare al rallentatore. Tra tutti i sistemi di guida quello che mi è piaciuto meno è stato l’automatico, forse perché rappresenta un compromesso. Ed i compromessi non mi piacciono.

 

 

***

Questo ‘post’, nelle parti evidenziate dal corsivo, è frutto della fantasia dell’autore e non rispecchia il suo comportamento abituale, sempre rispettoso del Codice della Strada secondo la condotta del ‘buon padre di famiglia’ in osservanza della elementari norme di prudenza e sicurezza. Fatti ed eventuali personaggi sono utilizzati esclusivamente per descrivere un ipotetico, generico, astratto ed ideale contesto della prova di un’automobile. Il comportamento stradale e le osservazioni tecniche sul test drive, quelle con il carattere standard, sono la reale descrizione delle doti meccaniche e della dinamica di marcia dell’Audi Q3. L’ispirazione ad una condotta di guida diversa dalla osservanza delle norme del Codice della Strada è una responsabilità di colui che è al volante.