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QUADRIFOGLIO VERDE

ALFA ROMEO QUADRIFOGLIO VERDE, MITO & GIULIETTA

ALFA ROMEO QUADRIFOGLIO VERDE, MITO & GIULIETTA

La storia del Marchio è punteggiata di tanti quadrifoglio, alcuni più fortunati di altri.

Ricordo certe versioni della 164, della 75 e della 33. Questa poi era disponibile anche con la trazione integrale. Era la Q4. Tanto motore, tante prestazioni. Era pure rossa. Abitacolo accogliente… accogliente considerando che la mission di allora era votata alla sportività.

La mission d’oggi di Alfa Romeo è ancora quella. Sportività. I modelli 8C e 4C ne sono la punta di diamante. Ai quali si affiancano le versioni ad alte prestazioni delle vetture di grande produzione.

Le ultime due vetture, notizia di prima dell’estate, sono la Giulietta e la Mito.

Potenze in gioco: 240CV per la prima e 170CV per la seconda. Nel segno della tradizione Alfa Romeo Quadrifoglio Verde.

Entrambe con motori a benzina e controllo della trazione TCT.

E’ l’omaggio della “casa di Arese” all’epica storia del marchio Quadrifoglio Verde, un simbolo che dal 1923, con la partecipazione di ***quattro vetture alla Targa Florio, è applicato sulla carrozzeria delle vetture più performanti, accanto all’indimenticabile “biscione”.

ALFA ROMEO QUADRIFOGLIO VERDE, MITO & GIULIETTA

 

Nota – ***Antonio Ascari, Enzo Ferrari, Giulio Masetti, Ugo Sivocci. Fu quest’ultimo a far dipingere sulla propria vettura un quadrifoglio verde in campo bianco per scaramanzia. La Targa Florio, allora, era considerata una delle competizioni più prestigiose. 

Da allora, vinse proprio Sivocci, in una rocambolesca conclusione della gara, il Quadrifoglio Verde venne “adottato” come portafortuna. 

La storia delle competizioni (cfr con Wikipedia) racconta anche altro a proposito di Ugo Sivocci.