LE QUOTE EUROPEE

La nuova Volkswagen Polo, ultima novità del gruppo tedesco

La nuova Volkswagen Polo, ultima novità del gruppo tedesco

IL MERCATO AUTO IN EUROPA
AUMENTANO LE VENDITE MA LE QUOTE…
CHI CRESCE E CHI DIMINUISCE

(PERDE, IN SOSTANZA)

– di Luca Romano – Il mercato Europa cresce, così recita il comunicato dell’Acea (non è l’azienda per la fornitura dell’elettricità a Roma) ma l’ente che riunisce i costruttori di auto in Europa. Cresce di un più dieci per cento e qualche decimale sul mese di marzo e di un otto per cento sul trimestre. Gli “analisti” esultano. Bene. Tuttavia – non voglio fare il bastian contrario a tutti i costi – leggendo BENE la tabella c’è un fatto che mi ha incuriosito. Un po’.

La tabella, che in Italia è distribuita ai giornalisti da UNRAE (l’associazione dei costruttori esteri in Italia) è relativa al mese di marzo 2014 ed al primo trimestre di quest’anno, of course.

In prima posizione per il mercato Europa c’è il Gruppo Volkswagen, quindi tutti i suoi marchi, tedeschi&associati. Nel mese di marzo 2014, ripeto nel complesso dei marchi, “L’Impero” ha venduto 335.648 unità contro le 309.183 del marzo 2013. Cresce anche nel trimestre: 785.975 unità verso le 723.687 dello stesso trimestre ma anno 2013. La cosa “strana” è che – però – il grande gruppo industriale PERDE. Sì signore, perde quota di mercato sia sul mese che sul trimestre. Nel 2013 la quota di VW Group (tutti i marchi, quindi) era del 23,6 per cento e nel mese di quest’anno la quota è scesa al 23,2. Quasi mezzo punto percentuale in meno. Nel trimestre, invece, matematica stabilità. 2013=24,2% e nel 2014=24,2%. Perché il gruppo Volkswagen perde? Eppure ha immesso sul mercato una non indifferente quantità di nuovi modelli e/o versioni. Quale dei quattro marchi mostra segni di sofferenza? E’ la concorrenza che incalza e ruba quote di mercato? E’ un calo “fisiologico”? Oppure i modelli tedeschi costano troppo e – con questi tempi grami – il cliente si orienta verso le macchine invece delle automobili?

La crescita del mercato Europa è una crescita perché ci sono di nuovo i soldi in giro e l’automobilista spende oppure i soldi sono gli stessi/anzi meno, e la crescita del mercato è dovuta all’aumento delle macchine comprate e NON delle automobili? Si compra di più a basso costo (Dacia e coreani cheap) oppure si compra di più perché l’automobile (non la macchina) è tornata ad essere un prodotto trainante l’industria?

Ecco qualche numero, anche se sarebbe più facile pubblicare la tabella. “Andando” per gruppi, così come è proposto nel comunicato stampa.

Gruppo VW: perde la marca Volkswagen, 11,6% nel 2013 e 11,0% nel 2014, mese di marzo. Sul trimestre scende da 12,2% a 11,8%. Audi, perde: 5,6% vs 5,5% per marzo, stabile (5,5%) sul trimestre. SEAT, stabile (2,3%) tanto nel mese quanto nel trimestre (2,3%). Skoda cresce (e ci credo! Ottimo rapporto qualità prezzo) passa dal 3,7% al 4 per cento. Cresce anche nel trimestre: dal 3,9% al 4 per cento.

In Francia, gruppo PSA (Peugeot e Citroen) stabile nel mese di marzo (10,4%) e lievissima flessione per il trimestre, 11,3% nel 2013 e 11,2% nel 2014. Peugeot guadagna l’0,1% su marzo (5,8% vs 5,9%) ed anche sul trimestre (6,2% vs 6,3%). Citroen perde: tanto nel mese (4,6% vs 4,5%) che nel trimestre (5,1% vs 4,9%).

Renault guadagna sia come gruppo, passa dal 7,6% di quota nel mese di marzo al 9 per cento secco e passa dal 8,5% al 9,3% nel trimestre. Positivi entrambi i marchi. Renault sale al 6,5% (’14) dal 5,9% (’13) per il mese di marzo e dal 6,4% al 6,6% per il trimestre. Dacia (marchio low budget per eccellenza) ritaglia nel 2013 una quota di mercato dell’1,8% che sale addirittura al 2,5% nel 2014. Idem nella trimestrale, dal 2,1 al 2,8 per cento.

Andiamo per vie spicce (di sintesi) per Ford che nonostante i proclami ed i nuovi modelli perde sul mese di marzo e guadagna un misero 0,3% sul trimestre.

Opel (ed i suoi prolifici marchi & gamme di modelli) perdono su tutti e due i fronti, tanto il mese che il trimestre. Sensibile la perdita su marzo, quasi diecimila macchine in meno. Una catastrofe per Chevrolet (e vorrei vedere dopo l’annuncio del “suicidio”) che non arriva a vendere seimila macchine nel mese di marzo. In tutta Europa, mica solo in Italia!

Sorpresa in BMW, nonostante la Serie 3 sia saldamente presente nella classifica top ten per modello, il gruppo tedesco premium prende schiaffi dal mercato sia sul marchio BMW che su quello MINI. In questo caso, però, potrebbe essere il rinnovo del modello trainante a causare la pausa di riflessione dei clienti. BMW Group perde lo 0,3% della quota mercato di marzo 2014 (6,3% vs 6,6% del ’13) e nel trimestre (6,0% vs 6,3% del ’13).

E’ MINI che va giù come quota di mercato MA ANCHE come numeri assoluti.

FIAT, manco a dirlo, perde. Inutile, agli europei le macchine italiane non piacciono. Qui val pena di scrivere le quote, perché c’è da ridere, o piangere. Pensando ai proclami del duo torinese (Elkann+Marchionne).

Allora: il gruppo passa dal 6,1% al 5,7% per cento nel mese di marzo (sempre quote di mercato, si tratta) e dal 6,5% al 6,2% sul trimestre. Lasciamo da parte i numeri, qui stiamo parlando di FETTE di mercato, quote di mercato. Che sono senz’altro più indicative del gradimento dei clienti verso un marchio/modello.

FIAT da 4,8% a 4,5% per marzo

LANCIA / CHRYSLER da 0,6% a 0,5% per marzo (Sergio ma che stai a raccontà agli italiani! Che vendi macchine? Ma a chi? 7,7mila in un mese!

ALFA ROMEO da 0,5% a 0,5% per marzo (era l’orgoglio dell’industria automobilistica italiana, Henry Ford levava il cappello… ma che fanno a Torino, giocano con le macchinine?)

JEEP neonato marchio per fighetti italiani, 0,2% nel 2013 e 0,2% nel 2014. Altro che icona!

I dati del gruppo italiano (sic!?) neanche li “ricopio” perché non voglio infierire. Una comica. E pensare che quando ho cominciato questo lavoro le Alfa Romeo erano (ancora) delle gran macchine, se non altro come dinamica di marcia. Per il resto…

Gruppo Daimler, anche qui segni meno su tutti i fronti, tanto nel mese quanto nel trimestre (5,4% vs 5,2%, esattamente lo stesso numero per i due periodi).

Perde Mercedes (4,9% vs 4,7% per marzo e 4,9% vs 4,7% per il trimestre) che smart: 0,5% vs 0,4% e 0,6% vs 0,5%. E dalle quote si capisce che smart vende solo a Roma e Milano, poco più di seimila macchine in marzo, in tutta Europa…

Nissan cresce nel mese ed è stabile nel trimestre.Toyota perde tanto nel mese quanto nel trimestre. Come gruppo. Dei marchi la perdita è colpa di Toyota mentre Lexus non va oltre lo 0,2 per cento del mercato, insignificante. Hyundai perde, sia nel mese che nel trimestre. Strano dall’auto cheap per eccellenza mi sarei aspettato una performance migliore. Kia perde nel mese ed è stabile nel trimestre.Volvo colleziona l’1,6 per cento delle preferenze europee tanto nel mese che nel trimestre. Infine il gruppo inglese JaguarLandRover vede premiati i suoi fuoristrada mentre sono “perfettamente stabili” le Jaguar, ma si attestano allo 0,4 per cento del mercato per marzo e 0,3% per il trimestre. Senza variazione.

Mazda, Honda, Suzuki, Mitsubishi: numeri molto, molto bassi, di scarsa influenza sui destini del mercato europeo. Percentuali o in perdita secca o, nel migliore dei casi (Suzuki) in lieve “apprezzamento”.

Ed allora, secondo me, ecco la risposta all’interrogativo: non è un mercato che dà segnali di fine crisi. E’ un mercato che vende/compra MACCHINE e non AUTOMOBILI.
E poi… se il mercato cresce ma la tua quota diminuisce – secondo voi – che vuol dire?

 

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