DRIVING 208

AL VOLANTE DELLA 1.2 BENZINA TRE CILINDRI
E DELLA 1.4 GASOLIO QUATTRO CILINDRI

PEUGEOT 208 1.4 DIESEL © mrlukkor
PEUGEOT 208 1.4 DIESEL

PHOTOBOOK “IL CARO ESTINTO”

Il tre cilindri benzina è un nuovo, anzi nuovissimo, motore che il gruppo PSA ha progettato per le medio piccole di Peugeot e Citroen. Ha debuttato con la 208 ed è il motore che abbiamo in prova dallo scorso settembre (sì, dal settembre 2012) con la cinque porte in allestimento Allure, quello top di gamma. Come si dice nel settore automotive.

E’ un motore molto sofisticato, a dispetto della sua ridotta cilindrata, perché destinato ad un prodotto di grande diffusione, quello tipico di un costruttore generalista, con un target cliente molto variegato ma accomunato da due fatti fondamentali: la ricerca di prestazioni ed il contenimento dei consumi. Aspetti antitetici per eccellenza che sono stati messi d’accordo dagli ingegneri proprio grazie alle sofisticate soluzioni meccaniche e di gestione dell’elettronica. Concludo il preambolo con un paio di link alle posizioni nella quali abbiamo pubblicato ‘contributi’ utili per la presentazione di 208 e del suo motore alimentato a benzina.

Ma il 1.2 tre cilindri tanto enfaticamente promosso e la 208 sono così brillanti ed economici?

Difficile pensare che un costruttore generalista si sbilanci e metta in vendita un prodotto che poi si riveli una delusione per il consumatore.

208 è un successo di mercato. Non solo in Italia, anche in Europa. Fino allo scorso mese di maggio ha stabilmente occupato la terza posizione nella classifica di vendita con oltre 23mila macchine vendute nel Vecchio Continente. Gradino del podio ceduto, dopo tanti mesi, con la disponibilità nelle reti di vendita di macchine come la Volkswagen Golf e la Polo che si insediano – insieme a Renault – nelle prime tre posizioni.

E poi, con la storia ogni tanto ripresa dai mezzi di comunicazione di massa, della forte differenza tra il consumo dichiarato e quello reale è evidente che alla eventuale prudenza del costruttore si affianca la nostra curiosità.

Carta e penna sono retaggi del passato ed abbiamo preferito prendere degli appunti fotografici senza passarli con la “crema antirughe” di Photoshop. Tutto si trucca ma non qui. Le fotografie del display di sette pollici della 208 Allure / Test&Fun sono originali nei dati mostrati. Semmai ritoccate nell’aspetto estetico per rendere più gradevole una foto che altrimenti non catturerebbe attenzione.

Il consumo di una automobile dipende da tanti fattori ma essenzialmente dallo stile di guida della persona. E’ evidente che un sei cilindri di tre litri sia capace di consumare più carburante di un 1.2 tre cilindri così come una 4×4 sarà meno parsimoniosa di una 4×2. Questo per affermare che ancor prima dello stile di guida di un driver deve essere ben considerata l’automobile che ci si appresta a condurre. Non ci si può meravigliare di fare cinque chilometri litro con una EVO 10 premendo a tavoletta l’acceleratore e pretendere di consumare poco perché è solo un duemila!

Così come non si può pretendere dalla 208 1.2 di correre a 180 all’ora senza consumare: il suo motore è al massimo dei giri e quindi il consumo è alle stelle. Ma tanto la 208 1.2 a centottanta non ci arriva e così stiamo a posto.

Il rispetto del codice stradale e l’uso del cervello per controllare il piede destro sono fondamentali nella ricerca del contenimento della spesa al distributore.

Ed è questo l’approccio che abbiamo avuto in tutti questi mesi di prova con la 208 Test&Fun.

Qualche volta abbiamo ‘esagerato’ e siamo stati subito castigati. Non tanto per le multe – fino ad oggi – quanto per il consumo.

Infatti se la 208 1.2 la guidi con quel minimo di attenzione richiesta dal buon senso si rivela una macchina molto piacevole e brillante. A parte una certa ruvidità a freddo che mi indispettisce non poco, dopo i cinque minuti di risveglio la macchina è fluida nella dinamica di marcia, risponde bene alle richieste delle prestazioni grazie ad una coppia motrice adeguata e fila ad una buona velocità di crociera senza doversi preoccupare troppo del livello di carburante. La sua velocità di marcia ideale sulle strade extra-urbane è di 130 Km/h. Guarda caso proprio alla soglia del limite di velocità per le autostrade.

In quella condizione di marcia, tra i 100 ed i 130, la 208 è eccellente: insonorizzazione adeguata, confort delle sospensioni ben calibrato, assenza di eccessi di rollio e beccheggio. Si guida in souplesse. Proprio come ti aspetti da una macchina francese.

E’ lo stesso confort che ritrovi sulla 208 equipaggiata con il piccolo millequattro a gasolio.

Chi di voi non ha mai avuto la indecisione tra benzina e gasolio soprattutto quando il rapporto costo/beneficio dell’una e dell’altra è quasi in pareggio?

Abbiamo chiesto, ed ottenuto una 208 1.4 diesel in prova. Alla curiosità di guidare la più economica delle 208 (quando in allestimento Access) ed il dovere professionale di fornire adeguata informazione, diciamo la verità, c’è proprio quella indecisione di cui al paragrafo precedente. Quale compriamo? La benzina o la diesel?

Ma oltre la questione personale alla quale è lecito opporre il più classico dei commenti, chi se ne frega, abbiamo avuto l’opportunità di guidare per lungo tempo le 208. Senza i sacrifici imposti dai test drive internazionali utili per il primo contatto ma che dal classico tour aeroporto-hotel-aeroporto spesso fatto in meno di ventiquattro ore, traggono ben pochi benefici ed istruzioni.

È evidente allora quali siano i pregi della macchina, così come vengono alla luce tutti i difetti. Partendo dal presupposto, logico, che oggi le automobili hanno elevati standard di qualità – nessun costruttore si gioca la faccia verso i clienti per un difetto di produzione grave – i difetti che possono venir fuori riguardano quelli che possiamo considerare i peccati veniali. Per esempio la 208 benzina è cinque porte e la diesel è con carrozzeria a tre porte. Accedere al divano posteriore della tre porte obbliga ad un contorsionismo da atleta. A cinquant’anni è un difetto ma vent’anni te ne freghi. Sali e basta come fosse la cinque porte. Apri lo sportello e sei dentro.

Diverso il discorso, per entrambe, del montante anteriore destro e sinistro. La grande superficie vetrata e la inclinazione del parabrezza hanno obbligato i progettisti ad una struttura ‘impegnativa’ dal punto di vista dimensionale. Con il rivestimento interno diventa ancora più grossa. Ciò obbliga il conducente ad una attenta valutazione della strada in alcune circostante. Volta a destra e sinistra, incroci e curve strette. In questi casi il montante è proprio lì dove va lo sguardo per osservare la viabilità o il punto di corda di una curva.

E’ un’abitudine diversa che deve essere presa: se volete un ulteriore prudenza alla guida. Che non sarebbe di per sé un difetto, però obbligare il conducente a ‘sporgersi’ per controllare viabilità e strada non mi sembra un pregio.

Modificate, da tempo, le abitudini al volante e con un bagaglio d’esperienza già consistente circa le qualità della 208 sedersi al posto di guida della 1.4 diesel non è, quindi, una sorpresa.

Diverso l’allestimento: Active vs Allure. In apparenza cambiano solo i comandi della plancia per il clima ed altre funzioni accessorie. In sostanza la mancanza del navigatore si sente. C’è sempre il grande display della Marelli con lo schermo di grandi dimensioni ma in questa versione alcune non sono disponibili. C’è il computer di bordo, il sistema di infotainment con le prese per i dispositivi esterni, c’è il set viva voce, manca, come dicevo, il “navi”. Ed io non ho più il TuttoCittà.

Tanto diversa la dinamica di marcia. Il quattro cilindri con 68 CV potrebbe sembrare sottodimensionato per la macchina invece non lo è per niente.

Lo spunto alla partenza già racconta tutto: qui valgono le doti di coppia. La 208 è agile e brillante. Molto buona la ripresa, eccellente l’andamento della coppia ai regimi intermedi. Quelli più usati in città. Non posso partire da fermo in terza marcia ma a dispetto della cilindrata contenuta la buona elasticità riduce l’uso del cambio in molte, moltissime situazioni di traffico.

Diverso il funzionamento alla velocità di crociera. Nella viabilità extraurbana, alle velocità superiori a cento chilometri l’ora il millequattro mostra il suo limite. Non per il fatto di essere incapace nel raggiungere velocità di punta elevate (supera di gran lunga i 130…) ma quanto per ‘come’ ci arriva a quella velocità.

In questo caso il peso della 208 e la aerodinamica ottimizzata sì ma per cilindrate più robuste e potenze superiori, non aiutano le doti atletiche della piccola francese. È come voler far combattere un peso piuma vs un peso massimo.

Se andate di fretta da Roma a Milano non è certo la 208 1.4 diesel la macchina che vi fa accorciare i tempi di percorrenza. Ma sapendo di questa sua ‘peculiarità’ basta partire un po’ in anticipo.

Perché da Roma a Milano come vi porta lei nessun’altra. Il consumo alle velocità costanti è ridicolo. Si possono percorrere quasi ventisei chilometri con un litro di gasolio.

Segue…

 

PEUGEOT 208 1.4 D @ mrlukkor ®
PEUGEOT 208 1.4 D @ mrlukkor ®

Photo “IL CARO ESTINTO” © mrlukkor

 

 

 

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