MINI PACEMAN

QUANDO L’ABITO
FA IL MONACO

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MINI PACEMAN – TEST DRIVE TORINO

 

L’homo oeconomicus, quell’individuo razionale che poggiava le sue scelte d’acquisto sulla valutazione dell’utilità personale e la massimizzazione del proprio benessere, mai avrebbe preso in considerazione la Paceman.

Con soli due posti dietro e senza portiere posteriori, il nostro homo, alla ricerca di una mini da “turismo” sceglierebbe per logica la Countyman.

Per lo stesso motivo vista l’altezza da terra, il peso in più e le dimensioni maggiorate, il nostro essere razionale alla ricerca di sportività indirizzerebbe il suo sguardo su una Cooper.

Ma il vecchio oeconomicus, erroneamente considerato un soggetto razionale, slegato dal contesto in cui viveva e alieno da emozioni ed influenze sociali è morto, o forse non è mai esistito.

L’homo consumens, il consumatore contemporaneo, non sceglie i propri acquisti in base ad una scala di priorità e preferenze. Non è più legato alla logica del bisogno/utilità, ma si lascia guidare dell’istinto, dai sentimenti, dai desideri (anche) impulsivi e irrazionali.

E’ un individuo che valorizza i suoi sensi, dunque, e inizia a godere delle sensazioni corporee associate all’acquisto.

In quest’ottica la Mini Paceman diventa un oggetto di desiderio: è bella, anzi bellissima.

Il design è muscoloso, e, per la prima volta su una mini, presenta dei fari posteriori orizzontali e non verticali.

Gli interni presentano il classico stile Mini, ma con una gradita novità, finalmente i tasti di azionamento degli alzacristalli sono integrati nei pannelli interni delle porte.

Guidandola risulta evidente lo sforzo fatto dalla casa inglese, nonostante le dimensioni e l’altezza da terra, la Paceman mantiene il suo proverbiale go-kart feeling.

Lo sterzo è diretto e relativamente leggero.

La tenuta di strada è elevatissima e nella guida al limite impegnativa, con il posteriore che aiuta a chiudere la curva come su una vera sportiva.

Leggermente sotto tono l’impianto frenante, non tanto per la potenza, quanto per la forza necessaria ad arrestare il veicolo.

Potenti i motori, due a benzina e due propulsori diesel dall’arco di potenza tra 82 kW/112 CV e 135 kW/184 CV tutti disponibili con cambio automatico.

Trazione anteriore o per le più potenti, integrale ALL4.

Prezzi da 24.500 a 31.500 euro.

E’ grande come la Countryman, ma ha solo due porte.
Ha la forma e la rigidezza di una coupé, ma alta da terra come un SUV.
Francamente non ha alcun motivo di esistere, non se ne sentiva il bisogno, ma, soddisfa a pieno l’edonismo e il narcisismo dell’homo consumens.
Anche per questo ne voglio una.

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MINI PACEMAN – TEST DRIVE TORINO

 

 

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