DRIVELIFE EDIZIONE GENNAIO 12

TIMELINE 10’43” *** LAND ROVER FREELANDER 2, 02’19” – BMW SERIE 4 CONCEPT, 01’20” – AUDI RS5 CABRIOLET, 02’11” – VOLVO V60 PLUG-IN HYBRID, 00’51” – PEUGEOT ION, 02’43”

FREELANDER2_copymrlukkor @ drivelife.it magazine on line

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STORIA DI UN SUCCESSO

DISPONIBILE PER IL MERCATO ITALIANO LA VERSIONE CON 2 RUOTE MOTRICI
LAND ROVER HA PRODOTTO QUASI 1 MILIONE DI FREELANDER, LA SPORT UTILITY D’INGRESSO NEL MONDO DELLE 4X4 INGLESI

Per la presentazione nazionale della nuova Freelander, Land Rover sceglie il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle. Il trait d’union tra il luogo e la nuova arrivata è la storia di successo. Della nostra grandissima aviazione sono piene le pagine dei libri, di Freelander vi voglio raccontare qualcosa.

Debutta nel ’97 al Salone di Francoforte, va al Camel Trophy del ’98, sulle montagne del Cile e dell’Argentina, nella Terra del Fuoco. Nel 2006 i suoi primi cambiamenti stilistici e raggiunge la “quota” di 170 mila vendute, nel 2009 altro rinnovamento fino ad arrivare al 2013 con 900mila auto vendute.

Viene prodotta ad Halewood, come sua cugina Evoque, con turni di produzione di 24 ore su 24, data la forte richiesta del mercato. E’ un’auto che piace e le vendite, per Land Rover vanno a gonfie vele!

Non è un caso che le vendite totali di Land Rover facciano registrare il + 46% in controtendenza con i dati del venduto di altre case automobilistiche; addirittura il +53% in Europa, + 84% in Cina, +40% in Italia e + 58% in Russia. Segnali di cambiamento della struttura del mercato in Europa, si vendono sempre più auto di lusso, mentre paesi come la Cina sono oramai un dato di fatto, (che sostiene in buona sostanza l’industria dell’automobile europea) ma il successo di Land Rover è comunque stabile e duraturo.

Freelander sceglie di ampliare la sua gamma offrendo anche la versione due ruote motrici, che oggi rappresenta il 40%delle vendite degli sport utility veichle. Una versione per chi apprezza il telaio da vera fuoristrada, la robustezza e la visibilità che offre Freelander, ma sa che per la sua mobilità non avrà mai bisogno di una quattro ruote motrici. Land Rover, regina delle all terrain, non rinuncia al proprio DNA, oggi offre una possibilità in più per chi vuole avvicinarsi al suo regno. (Nicoletta Triggiani)

 

HO TROVATO NESSIE!

TEST DRIVE DELLA PRIMA TRAZIONE ANTERIORE DELLA CASA INGLESE CHE HA INVENTATO IL FUORISTRADA

da drivelife

FWD: vuol dire front wheel drive. Ossia, due ruote motrici. Quelle anteriori. Suvvia… qualcuno l’avrà pensato: “una Land Rover senza la trazione integrale, non è una Land Rover!” Noi siamo sulle strade del Lazio, tra scrosci di pioggia e qualche raggio di sole (mentre al Nord imperversa la neve) per provare la Freelander 2 FWD, proprio per sfatare il mito: ovvero una Land Rover è sempre una Land Rover anche quando non ha la trazione integrale… a più tardi! (lr)

Ho trovato Nessie!

Qualche dubbio l’ho avuto quando ho deciso che avrei intitolato questo photo book “Nessie“. Vuoi vedere che non è compreso il mio umorismo molto british?

Che l’abbinamento tra il celeberrimo abitante di Loch Ness, Nessie per gli amici, possa essere frainteso e nascere il malinteso per cui è la Freelander 2 FWD ad essere un “mostro”, e non il mio photo book?

Bene, dubbi dissipati, questa mattina: certo che è un mostro! Un mostro nel senso positivo del termine, perché questa Freelander è un mostro sotto tanti punti di vista… Per caratteristiche tecniche e tutti quei numeri da appassionati vi invito a visitare la nostra pagina che rimanda al configuratore di Land Rover, qui mi piace sottolineare le impressioni di guida.

La coppia motrice del nuovo motore che equipaggia la Freelander 2 FWD si sente non appena premi l’acceleratore. Sarà per i 420 Nm, sarà perché la FWD è più leggera della AWD, sarà perché i 150CV fanno bene, e subito, il loro dovere, “Nessie” è molto veloce nell’accelerazione. Ti ritrovi subito in corsia di sorpasso, direzione L’Aquila per lo shooting. La giornata grigia e piovosa, l’asfalto dell’autostrada bagnato, per un attimo mi fanno pensare che una quattro per quattro oggi avrebbe il suo perché. Ma è, davvero, un attimo. La “sento” subito, mi da’ confidenza. Ritrovo le familiari caratteristiche dinamiche di un’automobile, sì con il baricentro più alto, ma con un telaio che la schiaccia per bene all’asfalto. La lasci un poco appoggiare e via, “Nessie” esce dalla curva autostradale senza una piega. Certo, senti che manca la rigidità dell’asse posteriore con il complesso della trasmissione, ma il suo comportamento stradale è prevedibile, sincero.

Per la tipologia stradale che sto percorrendo la Freelander 2 FWD sembra fatta apposta: posizione di guida dominante, gomma con spalla piuttosto alta così da non sentire lo stato d’uso del fondo stradale (!), motore “QB”, quanto basta. Il costruttore la vende per cento ottanta chilometri l’ora: ne hai abbastanza. Non serve forzare, con quella coppia e con quei cavalli la macchina permette velocità di crociera ad un soffio dal limite del codice senza alcun problema. E, grazie, alla nuova tecnologia del motore eD4 non ti devi preoccupare neanche dei consumi. Sempre il costruttore, dichiara sei litri per cento chilometri, con emissioni a 158 grammi per chilometro. Risultato reso possibile con una nuova taratura dei sistemi di gestione del motore, dalla adozione del sistema Start&Stop e da una configurazione ad hoc del controllo dello slittamento e della stabilità in rollio.

E qui entriamo nel vivo della ‘questione‘: è sempre una Land Rover questa Land Rover Freelander 2 FWD? Sì, secondo me sì. Ho ritrovato un abitacolo che non mi fa piangere per la mancanza di qualche accessorio, su asfalto non mi sono accorto della differenza con una AWD, in fuoristrada ci sono andato: è vero, non è un vero proprio percorso fuoristrada quello che ho percorso per trovare il set delle foto che illustrano questo post.

Ma dite: se aveste voluto fare del fuoristrada vero, l’avreste presa in considerazione? No, avreste comprato la Freelander AWD. Anche io. Ma oggi non ci avrei fatto proprio nulla di più di quanto abbia fatto con la FWD.

 

 LOTTA DI CLASSE

CON LA NUOVA SERIE 4 BMW AUMENTA IL DIVARIO TRA LA SERIE 3 E GLI ALTRI MODELLI DELLA GAMMA
SARA’ PRESENTATA AL SALONE DI DETROIT

di Federico Di Lernia

BMW presenta la BMW Concept Serie 4 Coupé. Nella categoria premium di appartenenza delle Coupé e Cabrio l’attuale generazione dei modelli Coupé e Cabrio della BMW Serie 3 detiene la posizione di leader di mercato su scala globale. In tutto il mondo non esistono altri modelli di auto che abbiano influenzato allo stesso modo il segmento di appartenenza, sia a livello di design che di dinamismo e di efficienza.

Presentando lo studio BMW Concept Serie 4 Coupé, BMW offre un’anteprima della quarta generazione di Coupé sportive, rafforzando così nuovamente la propria posizione al vertice rispetto a quella dei competitor internazionali.

Estetica, dinamismo, eleganza: la nuova BMW Concept Serie 4 Coupé eleva le qualità della BMW Serie 3 Coupé a una dimensione completamente nuova.

Il “4” non marca solo l’inizio di un conteggio nuovo, ma annuncia contemporaneamente l’arrivo alla meta, il raggiungimento della perfezione, alla fine di un lungo cammino. Grazie a una personalità indipendente ed a un design autonomo, BMW trasforma il numero “4” in sinonimo di estetica e dinamismo nel segmento di appartenenza.

Il nuovo numero descrive una maggiore sportività, una maggiore esclusività e una maggiore differenziazione dalla BMW Serie 3. La nomenclatura riprende la tradizione della grandi Coupé BMW della BMW Serie 6 e BMW Serie 8.

Le dimensioni della BMW Concept Serie 4 Coupé ne anticipano il dinamismo già da ferma: passo allungato di 50 millimetri (2 810 mm), carreggiata anteriore cresciuta di 45 millimetri (1 545 mm), posteriore di 80 millimetri (1 593 mm). La larghezza della vettura aumenta di 44 mm a 1 826 mm, la linea del tetto è stata abbassata di 16 mm a 1 362 mm. La lunghezza della vettura è cresciuta a 4 641 millimetri, creando delle proporzioni incredibilmente dinamiche.

 

 

SCATTA LA MOLLA

ACCELERAZIONI FULMINEE CON IL V8 DELLA RS5 CABRIO

di Federico Di Lernia

Dinamismo “en plein air”: la nuova Audi RS 5 Cabriolet affascina per l’eccezionale combinazione di eleganza e potenza. La quattro posti con capote, realizzata a Neckarsulm dalla quattro GmbH, fonde il suo temperamento dichiaratamente sportivo con il fascino della guida a cielo aperto.

Il V8 FSI 4.2 a regimi elevati di rotazione eroga 450 CV (331 kW) di potenza e fa scattare la Audi RS 5 Cabriolet da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. Il cambio S tronic a sette rapporti e la trazione integrale permanente quattro trasferiscono tutta la potenza sull’asfalto con la massima affidabilità. Anche l’autotelaio serba molte soluzioni tecnicamente elaborate, dai freni a disco in fibra di carbonio e ceramica fino al telaio sportivo plus con “Dynamic Ride Control” (DRC). Efficienti sistemi di assistenza e infotainment completano l’offerta.

Il motore FSI 4.2 scarica una coppia massima di 430 Nm fra i 4.000 e i 6.000 giri sull’albero motore. Sviluppa una potenza di 450 CV (331 kW) a 8.250 giri. Il motore aspirato a corsa lunga vanta una potenza specifica di 108,1 CV (79,5 kW) per litro di cilindrata. Delle valvole nei terminali di scarico intervengono sull’acustica. La Audi RS 5 Cabriolet scatta da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, un record per la sua categoria. A richiesta Audi aumenta la velocità massima da 250 a 280 km/h. Il consumo medio del potente V8 è di 10,7 litri di carburante ogni 100 km.

Con l’ultimo rapporto particolarmente lungo il cambio S tronic a sette rapporti si contraddistingue per l’elevato rendimento. Il conducente può usare il cambio a doppia frizione per innesti rapidi e particolarmente fluidi in modalità automatica nei programmi D e S oppure comandarlo manualmente, anche con i bilancieri al volante.

 

PRIMI INTERROGATIVI

OTTIME RISPOSTE DAI TEST EURONCAP PER LE AUTO IBRIDE CHE ALLOGGIANO I GRUPPI BATTERIE SOTTO IL PIANALE

L’auto ibrida è quasi alla portata di tutti, nel senso che 60mila euro per tacitare la propria coscienza ambientale sono ancora tanti. Nel traffico, però, i modelli con la doppia propulsione sono meno rari ed allora sorge l’interrogativo: ma con quel ‘pacco’ di roba lì siamo proprio sicuri che non succede niente di peggio in un tamponamento? Ecco la risposta nelle immagini del crash test di Volvo per il suo primo modello ibrido, la V60 Plug-in Hybrid. In commercio da questo mese di gennaio ad un prezzo di 57mila euro la V60 Hybrid ha superato i test EURONcap con il punteggio, massimo, delle cinque stelle. Ribadendo la leadership della casa svedese in tema di sicurezza.

 

IN CITTA’, COME LEI NESSUNA

L’AUTO FULL ELECTRIC DI PEUGEOT, LA ION, E’ LA VETTURA IDEALE PER FREQUENTARE IL CENTRO DELLA CAPITALE

TESTO NON DISPONIBILE.

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